Cosa sono e cosa dicono gli accordi tra Italia e Cina

di Vincenzo Persico

Si è tenuto lo scorso 23 Marzo il bilaterale tra il presidente Conte e quello cinese Xi Jinping a Villa Madama, sulle pendici di Monte Mario a Roma, che molto ha fatto discutere in questi giorni soprattutto per i moniti di Washington, le perplessità da Bruxelles e le liti tra Lega e M5s.

Al centro delle discussioni tra i due leader diversi accordi di carattere economico-commerciale, ma anche gemellaggi tra città e scambi culturali tra i due paesi, che hanno portato alla firma del “Memorandum of Understanding” che prevede l’adesione dell’Italia, prima tra i paesi del G7, alla Bri, acronimo “Belt and Road Initiative” (o Nuove vie della Seta).

Ma andiamo a vedere alcuni degli accordi che sono stati siglati e che effetti possono avere sull’economia italiana.

I due Paesi si impegnano a lavorare insieme rafforzando così le loro relazioni politiche e i loro legami commerciali soprattutto su trasporti, logistica e infrastrutture.

Un focus particolare sarà acceso su strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia e telecomunicazioni con il probabile coinvolgimeno di aziende del calibro di Fincantieri, Rina di Genova, Terna, Ansaldo, Snam, Italgas, Enel, Eni e Ferrovie.

Un’altra delle priorità sarà quella della collaborazione finanziaria: nello specifico è previsto un coordinamento bilaterale sulle politiche fiscali, finanziarie e sulle riforme strutturali.

Particolare attenzione sarà posta anche sul tema ambientale. Italia e Cina, infatti, si impegnano a sviluppare la connettività tramite un approccio sostenibile con la promozione di sistemi di sviluppo ecologico, circolare e a basse emissioni di carbonio.

Oltre all’aspetto economico, i due Paesi si concentreranno anche su quello culturale promuovendo gemellaggi tra le città e tra i siti Unesco dei rispettivi Paesi.

L’obiettivo è quello di promuovere la collaborazione sulla cultura e di conseguenza l’istruzione e l’innovazione, senza trascurare il fattore turistico. Proprio i turisti cinesi, infatti, sono in crescita e hanno raggiunto quasi 2 milioni di persone nel 2018. L’agenzia di viaggi online Ctrip ha firmato tre accordi con Aeroporti di Roma, Trenitalia e Musei Ferrari, proponendo una semplificazione delle procedure per i visti, più voli e maggiore sicurezza per i turisti.

A quanto si apprende, così come riportato dal Sole 24 Ore, il valore “potenziale” dei dieci principali accordi commerciali sul tavolo è di circa 20 miliardi di euro, cifra che si riferisce al valore delle intese italo-cinesi includendo l’effetto “volano” dal punto di vista economico.

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