Mancato smaltimento delle ecoballe, interventi di bonifica a rilento, indifferenza verso lo scempio delle acque del fiume Sarno, ed infine inquinamento da polveri sottili. Tutto questo nella lettera di don Aniello Tortora inviata alle parrocchie della diocesi di Nola. Il vicario per la Carità e la Giustizia della Diocesi di Nola, sottolinea tutta la preoccupazione per lo stato di salute del territorio nolano, in particolar modo riferendosi alla questione delle polveri sottili. I valori correnti del Pm10, dal 1 gennaio al 15 marzo 2019, secondo i dati della Centralina ARPA di San Vitaliano, sono infatti arrivati ad essere in alcuni casi quasi il triplo del limite giornaliero consentito (ne avevamo parlato QUI).
“La Chiesa di Nola è sempre stata attenta alle problematiche sociali del territorio – afferma don Aniello Tortora – La fede deve essere continuamente coniugata con la vita e soprattutto con la vita sociale. Ricordiamo l’impegno della nostra diocesi, fin dagli inizi del suo sorgere, per l’emergenza rifiuti – continua don Tortora – Tantissimi gli interventi, tante le denunce e gli appelli ai cittadini e particolarmente alle Istituzioni, per un impegno più puntuale e concreto da parte di tutti nella cura di questa bellissima nostra MADRE TERRA, che il Signore ci ha donato, perché la coltivassimo e la salvaguardassimo dall’inquinamento, dalle discariche e dagli sversamenti dei rifiuti tossici e illeciti, gestiti dalla camorra. Ma le ecoballe sono ancora lì dove erano, da anni. A rilento e, talvolta fermo, il piano di smaltimento regionale, con uno spalleggiamento continuo di responsabilità tra Governo e Regione. Rimangono ancora un sogno le bonifiche del territorio. Il Sarno continua ad essere uno dei fiumi più inquinati al mondo“.
“Avendo preso consapevolezza, come Diocesi, che il problema, invisibile anche per disinformazione o poca attenzione da parte di tutti, non è sentito o rilevato come la gravità della situazione meriterebbe – comunica don Aniello Tortora – vogliamo richiamare tutte le comunità parrocchiali ad interessarsi per conoscere più in profondità il problema attuale, che desta grande preoccupazione. È compito di noi cristiani e di tutti gli uomini di buona volontà far comprendere il problema all’intero territorio e passare all’azione. Ne va del futuro dei nostri figli e della salute di tutti noi. Oltre a richiamare le Istituzioni, spesso latitanti, a fare sempre la loro parte, anche noi come cittadini, esercitando la cittadinanza attiva, dobbiamo e vogliamo fare quanto ci compete. Ultimamente anche la nostra Commissione Diocesana per i Problemi sociali e lavoro e Salvaguardia del Creato, insieme ad altre Associazioni, anche laiche, ha firmato un manifesto per risvegliare le coscienze circa l’inquinamento atmosferico nel Nolano, causato dallo sforamento continuo dei valori del PM10 (polveri sottili) per il quinto anno consecutivo. In quel manifesto si richiamavano le Istituzioni regionali ad attuare, finalmente, il Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria”.
“Secondo la legge – ha sottolineato infine don Aniello Tortora, facendo riferimento al D. Lgs. n° 155/2010 – non è consentito superare i limiti più di 35 volte l’anno: in meno di tre mesi gli sforamenti sono stati 44. La questione è urgente. I dati, oltre a rilevare una scarsissima attenzione alla custodia dell’ambiente, segnalano elementi di pericolosità per la salute dei cittadini».