Per il nostro consueto appuntamento settimanale, questa volta parleremo di un whisky, ma non uno qualunque. Talisker è un nome che suonerà di certo familiare agli amanti dei single malt, essendo un marchio decisamente iconico. In conformità con la sua natura di whisky isolano, essendo prodotto sull’Isola di Skye (Scozia), presenta diversi tratti marini e costieri, come vedremo nell’analisi delle note degustative. Fieramente, il forte nesso con la natura e, specialmente con il mare, è evidenziato anche in etichetta, mediante la dicitura: “Made by the Sea”. Personalmente lo ritengo un ottimo whisky, anche nelle sue molteplici sfaccettature. Esistono diversi imbottigliamenti ufficiali, che coprono un range abbastanza vasto, a partire dai 10 anni di invecchiamento fino a 30 e più. Esistono inoltre molti imbottigliamenti indipendenti, ergo quelli realizzati da selezionatori privati, acquistando stock da broker.
Il whisky in esame è un 10 anni. Con un imbottigliamento ufficiale della distilleria, ha ricevuto innumerevoli elogi da parte degli appassionati e premi nei concorsi dedicati ai distillati. Dall’entrata in commercio del Talisker Skye, un whisky più giovane senza invecchiamento dichiarato, il Talisker 10 anni non è più reperibile presso la grande distribuzione (es. Auchan, Carrefour, Coop) ma è ancora disponibile presso enoteche sia fisiche che online, a un costo decisamente interessante, circa 40 euro o poco meno.
Note Degustative:
Aspetto: Oro con sfumature ambrate.
Olfatto: Si apre con profondo sentore di brezza marina, che domina per l’intera durata della degustazione, seguito da piacevoli note di limone e arancia, per poi virare su iodio e spezie. Nello specifico, è possibile cogliere tracce di chiodi di garofano, cannella e tanto, tantissimo pepe nero. La fumosità è leggera ma non per questo assente: accompagna poderosamente l’essenza del malto Talisker, mai sovrastandola ed anzi ben sposandosi alle altre note. Nel complesso, siamo di fronte a un olfatto piacevolissimo, compatto, organico.
Palato: Imbocco speziato, di tanto pepe nero e chiodi di garofano, punta di cannella e poi via, inebriati dalla profondità dell’Oceano con una nota salmastra gradevole e mai prevaricante. Il fumo si accentua, con bellissime note di tabacco da sigaro ma anche, a tratti, di pipa. Permangono gli agrumi che si evolvono sul substrato caldo e denso composto dal malto. Anche qui riprova di grande eleganza e complessità, ma anche di equilibrio.
Finale: Mediamente lungo ma, in verità, molto intenso: fumo leggero, sale, pepe nero e alga marina! Piccola vampata di note agrumate.
Un autentico classico, da provare in tante occasioni. Elegante, compatto e complesso, rasenta un gran bel whisky per il novizio ma anche per i più esperti. Con un prezzo decisamente contenuto, forse il miglior prodotto che possiate acquistare in questa fascia.
Cenni Storici
La distilleria Talisker, fondata nel 1830 da Hugh e Kennet MacAskill, si trova sull’Isola di Skye, la più grande tra le isole scozzesi. Una singolarità è che, durante il periodo iniziale, fu impiegata la tripla distillazione (tipica di altri whisky, come vi dirò in seguito) per poi tornare alla più convenzionale doppia. La distilleria fu quasi distrutta durante un tremendo incendio nel 1960 ma, nel tentativo di preservare il sapore originale del whisky, fu deciso di costruire delle repliche dei cinque alambicchi originali. Talisker ha un contenuto superiore alla media di torba dei whisky non provenienti da Islay a causa dell’impiego di acqua proveniente da Cnoc nan Speireag, la collina dei falchi. Quest’acqua scorre su depositi ricchi di torba e la assorbe, aumentandone la concentrazione. Come piccola curiosità, posso dirvi che era tra i whisky preferiti di due importanti scrittori: Robert Louis Stevenson e Henry Vollam Morton. Addirittura Stevenson lo cita nel suo poema “The Scotsman’s Return from Abroad” (Lo Scozzese di ritorno dall’estero), dicendo in un verso: “The king o’ drinks, as I conceive it, Talisker, Islay, or Glenlivet.”