Fine dei giochi. Il silenzio elettorale fa da cornice ad un sabato di trepidante attesa per Domenico Vitale e Geremia Biancardi. Domani la città sarà chiamata nuovamente a votare, il ballottaggio assegnerà la poltrona di primo cittadino di Nola. Ieri, per Domenico Vitale, la chiusura della campagna elettorale. Location dell’evento, ancora una volta, la Piazzetta Immacolata, stracolma di gente pronta ad accogliere per l’ultima volta l’invito di Vitale: far risorgere la città. Coadiuvato dagli ormai inseparabili Mariafranca Tripaldi e dallo scatenato Arturo Cutolo, il candidato sindaco di centro-destra ha esposto per l’ultima volta proposte e idee innovative, le stesse approfondite da inizio maggio con l’aggiunta di quei punti del programma maturati in seguito all’apparentamento. Acqua pubblica, trasparenza, università, centro storico e piano urbano i temi focali del suo programma, quelle criticità della nostra terra alla base del suo impegno nei primi sei mesi di (eventuale) amministrazione.
“In questi anni l’amministrazione uscente ha fatto disastri – ha esordito Vitale -. In questi giorni ho scoperto che esistono tanti disagi tra la popolazione. Oggi Nola non è vivibile, il degrado urbanistico di Piazzolla è la dimostrazione del fallimento di quest’amministrazione. Noi lavoreremo sul territorio, una volta al mese la giunta comunale verrà fatta a Piazzolla e a Polvica. Non vogliamo chiuderci in nessuna casa comunale. Interverremo sul centro storico, non abbiamo un piano del commercio, abbiamo un piano traffico disastroso, non abbiamo una programmazione urbanistica. Vogliamo riportare l’università a Nola, chi l’ha fatta andar via non si è reso conto dei problemi che ha creato. Nola oggi è rassegnata, voglio far rivivere le strade e le piazze. Questo è un impegno solenne, un patto d’amore per la città che manterrò con forza, determinazione ed orgoglio. Ringrazio i candidati eletti che ci stanno comunque aiutando dimostrando grande affetto; ringrazio Franco Ambrosio, il primo a combattere questa situazione, il primo a darci forza. Credo in una politica partecipata – ha concluso Vitale – daremo trasparenza agli atti amministrativi, il nostro operato verrà controllato da voi, il bilancio sarà partecipato, voi individuerete i punti dai quali partire. La nostra sarà una politica di unione, non vi imporremo nulla”. A rafforzare il vitale-Pensiero, l’intervento di Mariafranca Tripaldi: “Biancardi è stato l’unico sindaco a non firmare il patto per uscire dalla Gori. Mimmo si è mosso, ha firmato il documento per la liberalizzazione dell’acqua pubblica. Vogliamo un comune trasparente, mandatopoli l’hanno inventata gli altri e noi vogliamo non si ripeta mai più. Nola vive un grosso problema ecologico, viviamo nella terra dei fuochi, dobbiamo uscirci con tutte le nostre forze. Vanno fatte operazioni di valutazione del territorio, l’agricoltura deve rivalersi, la nostra salute è fondamentale. Domenica, tutti insieme, andiamo a svoltare, ritorniamo a dar valore e dignità alle persone”.
Presenti sul palco – oltre agli apparentati – anche Pasquale Sommese, l’onorevole Gioacchino Alfano e il parlamentare PD Massimiliano Manfredi, applaudito a più riprese dopo aver affermato: “Il tempo è scaduto, ci sono nostri colleghi che vogliono fare in 90 giorni ciò che non hanno fatto in 21 anni”. Laconico anche l’intervento dell’assessore Sommese, che ha prima esordito citando l’indimenticabile Troisi (“oggi si ricomincia da tre”, riferendosi alla triade apparentata), quindi punzecchiando l’amministrazione uscente: “L’apparentamento è stato naturale. Vitale, Cutolo e Tripaldi sono accomunati dallo stesso modello di campagna elettorale, un modello in cui non è stato nominato una sola volta il nome degli avversari, ma sono state esposte solo idee concrete”.
Ad allietare i numerosi presenti, al termine della serata, la musica e la voce dell’artista partenopeo Sal Da Vinci. Una scelta – quella dell’esibizione sul palco di cantanti – condivisa da più parti nel corso di questa tornata elettorale, eppure al centro di infinite critiche più o meno costruttive. Biancardi, lo scorso 9 maggio, invitò Luca Napolitano in occasione di un incontro con i giovani. Lo stesso Vitale, due settimane fa, propose Pasqualino Maione e Maria Nazionale. Incentivo alla cittadinanza affinché accorresse in massa, oppure stratagemma volto a rendere meno serioso e pesante il clima. Queste, verosimilmente, le motivazioni alla base di tale scelta, singolare ed innovativa per la sua estraneità al mero contesto politico. Cantanti a parte, il più è ormai stato fatto. La palla passa ora nelle mani dei cittadini. Domenica il verdetto definitivo.
di Fabio Tarantino