Importante segnale lanciato dal rettore della Federico II di Napoli, Gaetano Manfredi. Il letterato nolano, già presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), lo dice chiaro e tondo: i migranti saranno sempre curati al policlinico Federico II, anche se con i documenti non in regola. Un messaggio chiaro, che in questo periodo fa ancora più rumore.
“I nostri medici non guardano la carta d’identità del paziente – afferma Manfredi a La Repubblica – Nessuno controlla che siano immigrati regolari. Che abbiano il permesso di soggiorno. Il Policlinico è aperto a chiunque abbia bisogno di assistenza. A frenare gli immigrati è spesso il timore di non essere in regola con i documenti, questo li blocca dal curarsi presso le strutture pubbliche. Ma il Policlinico è aperto a tutti e a tutti offre assistenza di qualità. Anzi, mi risulta che a tanti nostri professionisti sia capitata un’emergenza con un paziente immigrato e tutti hanno operato al meglio“.
“Io sono convinto che garantire i servizi agli immigrati sia il modo migliore per realizzarne l’integrazione – continua Manfredi – Noi stiamo facendo la nostra parte. Inoltre, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio abbiamo attivato percorsi educativi per ragazzi che provengono, soprattutto, da Paesi in guerra. La Comunità insegna l’italiano con dei corsi di lingua, i privati offrono borse di studio per il mantenimento di questi studenti, mentre noi li iscriviamo esonerandoli completamente dalle tasse”.
“Abbiamo studenti che vengono dalla Siria e dal Sudan – conclude il rettore – In totale circa 20 studenti alla Federico II, iscritti a corsi sia scientifici che umanistici, oltre altri che sono anche all’Orientale“.
Per scoprire l’intervista integrale, clicca QUI e leggi l’intervista su Repubblica.it a cura di Bianca De Fazio
[foto di Campana pubblicata per Ansa]