Anche per il 2018, ovvero il quarto anno consecutivo, la centralina ARPAC di San Vitaliano si avvia a segnare il maggior numero di sforamenti giornalieri nell’anno del limite massimo consentito dalla legge per le polveri sottili (50 µg/m.c. per le pm 10 e 25 µg/mc per le pm 2,5). Ciò è quanto si apprende osservando le griglie di lettura dei dati forniti dalla rete regionale Arpac di monitoraggio della qualità dell’aria sull’intero territorio regionale.
La rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria è costituita da 49 centraline diffusamente collocate nelle varie aree campane, suddivise in agglomerato Napoli-Caserta, Zona Costiero Collinare, Zona Montuosa. I limiti di presenza nell’aria di polveri sottili ed altri inquinanti sono regolati dal decreto legislativo 13 Agosto 2010 n. 155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente per un’aria più pulita in Europa”. Secondo il decreto del 2010 il numero massimo di giorni di sforamento dei 50 µg/m.c. in un anno non deve superare i 35 microgrammi per le pm10 e il suo valore medio quotidiano tollerabile per la salute umana non può andare oltre i 40 microgrammi per metro cubo. Invece per le pm 2,5 in nessun giorno dell’anno si dovrebbe superare il limite dei 25 µg/m.c. (25 microgrammi per metro cubo) che è il massimo valore quotidiano tollerabile dalla salute umana. Per le pm 2,5 l’Arpac comunica solo i dati giornalieri e non anche quelli annui complessivi.
Anno dopo anno, a cominciare dal 2015, primo anno d’insediamento della centralina a San Vitaliano ci sono stati per le pm10 127 giorni di sforamento nel 2015, 78 giorni di sforamento nel 2016, 104 giorni di sforamento nel 2017. Per il 2018 il numero di sforamenti giornalieri del pm10 è stato di 122 per la centralina ARPAC di San Vitaliano, ampiamente prima tra quelle dell’intera rete regionale, seguita dalle altre due centraline dell’area nolana, cioè Pomigliano d’Arco con 101 sforamenti ed Acerra scuola Caporale con 72, successivamente Nocera Inferiore con 65 sforamenti e Teverola con 60 e poi tutte le altre.
Per l’inizio del 2019 la situazione non apre sotto i migliori auspici: al 21 gennaio tredici gli sforamenti di pm 10 a San Vitaliano, undici gli sforamenti di Teverola, e undici gli sforamenti di Pomigliano d’Arco. Per quanto riguarda il pm 2,5 ( il più letale, perché quello che va più in profondità nei polmoni fino ad arrivare agli alveoli polmonari) gli sforamenti sono ben dodici a San Vitaliano, con una punta di 98 microgrammi/m3 per il giorno 16 gennaio. Nove sforamenti invece per la centralina di Pomigliano d’Arco, segue Acerra Caporale con sette sforamenti.