(di Fabio Tarantino) – Record su record, per il Napoli, in attesa di consacrazioni tangibili, oltre i meritati elogi. Delle italiane è l’unica squadra ancora imbattuta in Champions League. Quattro gare senza perdere, giocando due volte col Psg di Mbappé e Neymar, una volta col Liverpool di Salah e la sorprendente Stella Rossa. Il paradosso del calcio: dall’inferno del Marakana di Belgrado nuova luce per la qualificazione agli ottavi di finale. La sconfitta dei Reds lancia il Napoli al primo posto, al fianco degli inglesi, così aumentano le chance di superare il turno. Il gioco delle combinazioni è già in voga, lo conoscono tutti, allora non resta che viverle, queste ultime due giornate, ammirando una squadra matura, consapevole di qualità che prima si fermavano alla bellezza del gioco, oggi vanno oltre. Il Napoli affronta alla pari il Psg, non dà quasi mai l’impressione di soccombere, è vicino (non vicinissimo) ad una qualificazione che sembrava impossibile al momento dei sorteggi.
FATTORE ANCELOTTI – Cos’è cambiato tra ieri e oggi lo spiega il curriculum di Ancelotti, il Re di Coppe che ha vinto tre volte la Champions non per caso. C’è il suo zampino nella crescita mentale del Napoli, al quale ha dato un taglio internazionale ma anche nuove convinzioni senza che l’organico subisse particolari rivoluzioni. D’inedito, nella formazione azzurra, c’è solo il talento di Fabian, Ospina per Reina, quando rientrerà dall’infortunio Verdi (possibile chance già col Genoa) eppure la squadra sembra rinnovata nelle idee e nelle certezze, nella convinzione di poter intraprendere una strada alternativa al mercato per avvicinarsi a super potenze che lo scorso anno, come aveva ricordato la doppia sfida col Man City, sembravano molto più distanti.
ORA IL CAMPIONATO – Contro il Genoa, sabato sera, si rivedrà chi non c’era martedì. Non sarà turnover, semplicemente una rotazione necessaria per tenere alte le motivazioni e preservare certi riferimenti imprescindibili. La rincorsa alla Juve, che resta distante sei punti e domenica giocherà in casa del Milan, è l’altro obiettivo stagionale, un orizzonte da rincorrere senza assilli, rifugiandosi quando occorre nella magia della Champions, respirando – come accaduto per la prima volta col Psg – l’atmosfera da brividi del San Paolo, ritrovando vecchi amici (ma con Cavani è stato amore) e riconoscendosi in notti magiche alle quale il Napoli si sta lentamente abituando.