Dopo il tumulto politico di questi giorni che ha portato alle tensioni tra il M5S e la Lega in merito alla questione della “manina” che avrebbe alterato il contenuto della cosiddetta “pace fiscale“, l’iter è ripreso. Il testo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre scorso. Il bandolo della matassa era sorto relativamente all’inserimento nell’art. 9 in materia di scudo penale, riciclaggio e capitali all’estero, ma nelle scorse ore è stata trovata un’intesa per stralciare dalla versione del testo questi e altri punti piuttosto controversi.
Nella giornata di sabato, infatti, un nuovo CdM ha approvato la versione aggiornata del decreto fiscale, firmato da Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale e pronto quindi per l’esame del Parlamento. Il decreto è collegato alla manovra di bilancio 2019, che ricordiamo essere stata bocciata dalla Commissione Europea, aprendo così una fase del tutto inedita, in quanto nessun bilancio di un Paese membro era mai stato respinto. Ora l’Italia ha 3 settimane per modificare la manovra e rientrare nei paletti europei.
Andiamo a studiare nel dettaglio le caratteristiche del decreto fiscale. Nel testo comunque, come ormai è noto, si adottano diversi provvedimenti rivolti ad un’ampia platea di contribuenti che vogliono sanare la loro posizione nei confronti del fisco. Analizziamo, quindi, più nel dettaglio i punti più importanti di questa “pace fiscale”, che altro non è che un condono per cercare di aumentare le entrate dello Stato per finanziare tutte quelle attività che saranno destinate al fondo taglia tasse”.
- Dichiarazione Integrativa
Un contribuente potrà far emergere fino a 100mila euro per periodo d’imposta e comunque non oltre il 30% di quanto dichiarato. Su questo importo verrà poi applicata un’imposta unica del 20%. Non si potrà aderire se la dichiarazione è stata completamente omessa. La finestra per aderire sarà concentrata tra aprile e maggio 2019.
2. Saldo e stralcio delle cartelle per i soggetti in difficoltà economica
Con un emendamento in fase di conversione del decreto per i contribuenti in difficoltà economica sarà previsto il pagamento delle cartelle Equitalia in base al proprio reddito Isee per le persone fisiche e sull’indice di liquidità per le società ed imprese. Sarebbero 3 le aliquote previste: il 6% degli importi se il debitore ha un reddito Isee inferiore ai 15mila euro, del 15% con un reddito compreso tra 15 e 22 mila euro e del 25% se i guadagni dichiarati sono compresi tra 22 e 30mila euro.
3. Processi verbali di constatazione
Per chi è stato già raggiunto da un rilievo, viene prevista la possibilità di definire il contenuto integrale dei processi verbali di constatazione (pvc) della Gdf o dall’Agenzia delle Entrate consegnati entro la data di entrata in vigore del decreto fiscale e relativi a imposte sui redditi e relative addizionali, Iva, Irap, imposte sostitutive, contributi previdenziali e ritenute. Bisognerà presentare una dichiarazione entro il 31 Maggio 2019 dalla quale risultino i maggiori imponibili contestati. Entro la stessa data andrà versata la prima o unica rata. Si potrà versare in un massimo di 20 rate trimestrali. L’importante è che non siano stati notificati accertamenti o ricevuti inviti al contraddittorio.
4. Avvisi di accertamento
Per gli avvisi di accertamento, di rettifica e liquidazione e gli atti di recupero notificati entro l’entrata in vigore del Dl saranno cancellati interessi e sanzioni anche se i termini di adesione sono molto ristretti: 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto. I pagamenti delle imposte dovranno essere effettuati con versamenti in un’unica soluzione o in 8 rate trimestrali (20 rate per importi superiori a 50 mila euro).
5. Rottamazione ter
Chi aderisce non paga sanzioni ed interessi e riguarderà tutti i carichi affidati alla riscossione nel periodo 2000-2017. Il dovuto si potrà pagare in 5 anni, con un massimo di 10 rate in scadenza il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno. E’ previsto poi un raccordo con le due precedenti edizioni con diversi requisiti d’accesso.
6. Stralcio delle mini cartelle
Entro la fine del 2018 ci sarà una cancellazione automatica per tutte le cartelle fino a 1000 euro di valore (capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni) in realzione a carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2010.
7. Liti pendenti
La sanatoria prevede la possibilità di pagare il 50% del valore della lite per chi ha vinto in primo grado e del 20% per chi ha vinto in secondo grado.
8. Altri provvedimenti
Previsti sconti su sanzioni e interessi relativi a tributi doganali (affidati alla riscossione dal 2000 al 2017), e il pagamento del solo 5% degli importi dovuti sui debiti tributari su imposta di consumo e-cig maturati fino al 31 dicembre 2018.