“NU BACIO” così si concludono i post su Facebook di Liberato, il fenomeno musicale del momento. Segni particolari? Nessuno sa chi sia Liberato, non si conosce il suo cognome, il suo background artistico, neanche la sua faccia. Parrebbe un controsenso nell’era di Instagram e dei social, nell’epoca dell’Homo Videns che fa dell’immagine, dei marchi e della riconoscibilità immediata un vangelo da seguire. I più grandi brand al mondo si legano ad un testimonial, un logo, una frase per restare impressi nell’immaginario collettivo. Liberato sta entrando nell’immaginazione di chi lo ascolta proprio come colui di cui non si sa nulla (o quasi). Il 14 febbraio la rivista RollingStone lancia in anteprima il video NOVE MAGGIO (in caps lock, che su internet corrisponde ad urlare), dichiarando di non sapere molto su quest’artista e invitando i lettori a passare sul tumblr del cantante che è sempre a volto coperto e col cappuccio, anche durante le performance. Ogni aspetto della produzione che circonda Liberato appare estremamente professionale, attento al dettaglio e ad una comunicazione semplice e di facile diffusione. Liberato si propone, almeno apparentemente, come un qualsiasi giovane napoletano. Le sue foto sono scorci di vita quotidiana a Napoli, strade del centro storico, quartieri residenziali, popolari o meno, e locali notturni tra i più frequentati. Nei suoi pezzi usa il dialetto napoletano in una maniera estremamente innovativa, accostandolo ad un sound pregno di hip e r’n’b made in USA. Liberato racconta di non avere ufficio stampa o altre strutture organizzate al seguito, anche se risulta difficile credere che la costruzione di un tale fenomeno mediatico sia frutto di una sola mente. L’unica cosa certa è che sentiremo ancora parlare a lungo di LIBERATO.
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Marco Sigillo
Classe 1991, laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università Federico II di Napoli. Appassionato di comunicazione e scrittura, collabora con Zerottouno News dal dicembre 2015, interessandosi soprattutto di temi di portata nazionale ed internazionale. Giornalista pubblicista dal 2019. Sul nostro canale Instragram ha una sua personale rubrica: "Pillole di Politica".
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