La fuga di Anis Amri, l’attentatore dei mercatini di Berlino, ha avuto fine questa notte a Milano. Tra le 3 e le 4 del mattino il tunisino, fuggitivo dal 19 dicembre, è stato fermato da una volante della Polizia, insospettita dal suo vagare nei pressi della stazione di Sesto San Giovanni. Quello che sembrava essere un controllo di routine si è immediatamente trasformato in un conflitto a fuoco, il tunisino ha estratto una pistola dallo zaino che portava con sé e ha aperto il fuoco contro gli agenti. Uno dei due poliziotti è rimasto ferito alla spalla, mentre l’altro ha prontamente risposto al fuoco uccidendo il giovane tunisino. Solo dopo si è accertata l’identità della vittima, identificata proprio come Anis Amri. Le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti affermano che l’attentatore abbia raggiunto la Francia dopo i fatti di lunedì sera, viaggiando in treno fino a giungere in Italia. Un viaggio lungo, durato giorni e che ha mostrato ancora una volta la facilità di Amri nell’eludere i controlli di sicurezza. Grande soddisfazione è stata espressa dal governo tedesco che ha ringraziato le forze di polizia italiane, così come fatto dal Ministro degli Interni Minniti che ha ringraziato gli agenti protagonisti della vicenda, sottolineando la presenza vigile ed efficace della Polizia italiana sul territorio. Intanto a Sulmona la comunità ricorda con commozione Fabrizia Di Lorenzo, la giovane italiana che viveva a Berlino, unica italiana rimasta vittima dell’attentato. Migliaia di persone ieri sera hanno partecipato ad una lunga fiaccolata silenziosa, conclusasi poi con la preghiera del vescovo di Sulmona, per esprimere la propria vicinanza alla famiglia della vittima.
di Marco Sigill