Secondo molti, è il rappresentante ideale della “generazione F”, ovvero la generazione fantasma, i quarantenni italiani colpiti in pieno dalla crisi, che arrancano alla ricerca di soluzioni per il proprio presente e futuro, ma che allo stesso tempo sembrano quasi invisibili e sotto traccia. E, di fondo, non è difficile trovare un sottile fil rouge che lega le opere di Edoardo Leo, compreso l’ultimo film “Che vuoi che sia”, appena uscito al cinema.
Parola chiave, precarietà. È la precarietà – del lavoro, dei rapporti interpersonali e della stessa vita dei singoli – che in questo momento è quasi la “cifra stilistica” dell’attore e regista romano, che ha debuttato dietro la macchina da presa nel 2010 con “Diciotto anni dopo”, ricevendo immediatamente la nomination ai David di Donatello per il miglior regista esordiente e al Nastro d’argento al miglior regista esordiente. È però nel 2015 che c’è la svolta, grazie al successo di un’altra commedia “amara”, intitolata “Noi e la Giulia”, che porta al suo autore sia il David Giovani che il Nastro d’Argento come Migliore commedia. Come raccontato nella recensione sul portale Popcorn Tv, il sito del cinema online legale in Italia (questa la pagina dove trovare Noi e la Giulia in streaming), anche questo film racconta una storia che affonda le radici proprio nelle insoddisfazioni personali dei tre protagonisti e di un’intera generazione.
Noi e la Giulia, verso il riscatto. La commedia segue le disavventure di tre uomini di 40 anni circa, ciascuno con un fallimento alle spalle (interpretati dallo stesso Leo, Stefano Fresi e Luca Argentero), alla ricerca di un riscatto che sembrano trovare nell’acquisto di un casolare nella campagna laziale. Come spiega il regista, nel film (e nel suo cinema) “parliamo di persone che hanno fra i trenta e i cinquant’anni, più che una generazione direi un ‘movimento’ di uomini e donne che a un certo punto hanno bisogno d’altro perché non ce la fanno, hanno preso un progetto sbagliato o non riescono a realizzare quello per cui hanno studiato. Quello che cerco di fare da tempo, con il gruppo di sceneggiatori con cui lavoro, è raccontare questo pezzo di paese, queste vite, queste storie che sono le nostre, le storie di tutti”.
Che vuoi che sia, tra video hard e sogni. Si arriva così all’ultimo lavoro, “Che vuoi che sia”, in cui si ricostruisce la coppia con Anna Foglietta (apparsa sia nello stesso “Noi e la Giulia” che in altre opere di Edoardo Leo): in questo caso, i due attori romani interpretano due innamorati che si trovano a fare una scelta per tentare di racimolare una somma di denaro necessaria a poter coronare alcuni progetti, come il sogno di avere un figlio. Ma a quale prezzo? Come spiega l’attrice, “Che vuoi che sia viene usato nel senso letterale del termine, in una commedia amara nella quale si toccano temi importanti come il precariato o l’uso inconsapevole del web che mina i rapporti d’intimità e interpersonali”, visto che la chiave del successo è la “promessa” di un girare un video hard. Leo, invece, si sofferma sulla “generazione che non riesce a rendere concreti i propri sogni. Sarà un film che racconterà il precariato in maniera schietta e realistica, condito da una grande ironia”. Per ora, anche questa scommessa sta andando bene al botteghino, pur senza svettare ancora: nel primo weekend di programmazione nelle sale, infatti, la commedia ha debuttato al quarto posto assoluto tra i film più visti in Italia, conquistando poi nell’arco della settimana quasi 400 mila euro.