Turismo sanitario, Italia tra le mete preferite al mondo

di Redazione Zerottouno News

Non solo il Colosseo, la laguna di Venezia o i Musei di Firenze: l’Italia sta scalando posizioni nella classifica dei Paesi preferiti nell’ambito del cosiddetto turismo sanitario, ovvero l’accoglienza di pazienti dall’estero nelle strutture ospedaliere nostrane. Una tendenza che si sta diffondendo anche alla chirurgia estetica.

L’Italia è tradizionalmente considerata una delle mete più ambite per il turismo culturale, paesaggistico e gastronomico, grazie a un insieme fortunato di monumenti, tradizione culinaria e scenari incantevoli lungo tutta la Penisola. Ma c’è anche un’altra tendenza interessante che coinvolge il nostro Paese, che è stato premiato con il “sigillo d’oro della qualità” da parte della Joint Commission International per la capacità di attrarre pazienti dall’estero.

Attrazione di turisti sanitari. L’Italia guida la classifica europea delle strutture ospedaliere maggiormente scelte come meta del “turismo sanitario”, grazie alla fama e soprattutto alle capacità degli specialisti e degli ospedali nostrani, che rispondono al meglio ai 368 Standard di sicurezza e qualità delle cure individuati in ambito europeo e che, dunque, sembrano aver ben recepito il senso (e le potenzialità anche economiche) della “Schengen sanitaria” avviata due anni fa.

La direttiva europea numero 2011/24/UE, infatti, ha dato il via libera alle cure transfrontaliere in ambito comunitario, con una serie di norme per agevolare e regolare i movimenti dei vari pazienti cittadini dei 28 Paesi dell’Unione. Una possibilità che sembra andare incontro agli interessi delle stesse persone, visto che il 53% degli europei si dice disposto a spostarsi per ricevere cure ritenuti migliori in un altro Paese.

Mercato in crescita. Abbiamo accennato agli aspetti economici di questo turismo sanitario, e per approfondire la questione facciamo affidamento a un recente studio della Deloitte, che ha calcolato che ogni anno nel mondo ci sono sette milioni di persone che si mettono in viaggio per motivi di salute, generando già attualmente un volume d’affari di oltre 100 miliardi di dollari, che diventeranno secondo le previsioni ben 150 nel 2018.

Un potenziale business da 4 miliardi di euro. In Italia, invece, il tesoretto raggiunge oggi i 2 miliardi di euro su un totale di 12 miliardi di euro in tutta Europa, ma il potenziale è ancora inesploso e potrebbe addirittura raddoppiare nel breve tempo, raggiungendo i 4 miliardi attraverso l’implementazione di una maggiore offerta di cure e assistenza agli stranieri, come servizi sanitari e turistici specificamente pensati per loro. E questo nonostante al momento sia ancora negativo il saldo tra chi arriva nel nostro Paese e chi invece, tra i nostri connazionali, decide di farsi curare all’estero: a fronte di circa 5 mila stranieri in entrata, infatti, c’è una quota di 200 mila italiani che “emigrano” verso studi medici, ospedali e cliniche oltre confine, soprattutto per gli Stati Uniti.

Chi arriva in Italia. Al momento, le eccellenze sanitarie d’Italia attraggono soprattutto pazienti che provengono dai Paesi Arabi, ma anche da Svizzera, Russia e Albania; dal punto di vista economico, questi turisti spendono tra i 20 e i 70 mila euro per le cure e interventi necessari, e il dato non tiene conto del plusvalore generato dal “corollario turistico”, ovvero tutte quelle spese destinate alla ricettività, alle attrazioni, allo shopping e così via.

Che cure scelgono gli stranieri. Molto interessante anche l’analisi dei settori sanitari maggiormente richiesti dagli stranieri, che riguardano prestazioni ad alto tasso di specializzazione come l’oncologia, la cardiochirurgia, l’ortopedia in generale, la chirurgia bariatrica e la neurologia. Inoltre, come rivelato dall’annuale sondaggio della International Society of Aesthetic Plastic Surgery, la più grande associazione internazionale di chirurghi plastici estetici, l’Italia si sta affermando anche come meta di eccezione per i “viaggi della bellezza”.

La forza dei trattamenti di successo. I chirurghi estetici tricolore, infatti, stanno ricevendo sempre più frequentemente pazienti provenienti dall’estero, sia dalla vicina Svizzera che da Romania e Russia, soprattutto, attratti da alte competenze e costi vantaggiosi. A incrementare la buona fama della sanità italiana concorre anche la sperimentazione di nuove terapie e trattamenti contro alcuni dei principali problemi estetici: i laboratori di HairClinic sono ad esempio pionieri nel campo della cura alla perdita di capelli, grazie al Protocollo di Medicina Rigenerativa che sta conquistando il consenso da parte dei pazienti che hanno testato la sua efficacia.

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