Via Talamo a Cava de’ Tirreni, è questo il nome della strada del terrore dove un uomo, Giuseppe Alfieri, avrebbe messo su un vero e proprio giro di appuntamenti a luci rosse per omosessuali e nel quale sarebbero finiti alcuni ragazzini minorenni. A far emergere l’inquietante storia che si aggira dietro il fittizio centro massaggi sono state le numerose intercettazioni che gli inquirenti hanno effettuato e un video nel quale si vede chiaramente un ragazzino attorniato da alcuni uomini, tra cui Alfieri, che legato ad un lettino urla e piange disperatamente mentre è costretto a subire violenze sessuali di ogni genere. Il fatto risale all’Aprile 2016 ma il giovane non era nuovo a quelle violenze avendone subite già altre due. Dei quattro uomini che hanno partecipato a quest’orrore il ragazzino ne ha riconosciuti due, lo stesso Alfieri e il complice Simone Criscuolo, finiti entrambi in manette, mentre per l’individuazione degli altri due la pista si fa più difficile in quanto nel video compaiono con delle parrucche e sono difficilmente riconoscibili. Le accuse nei confronti di Alfieri e dei suoi complici sono pesantissime: violenza sessuale, diffusione di materiale pedopornografico e anche l’ipotesi di reato di privazione della libertà personale. Purtroppo però la storia non finisce qui, perché da quanto si apprende dal Mattino un altro ragazzino sarebbe finito nella rete di Alfieri, gli inquirenti adesso stanno cercando di capire quanto questo giro, nel quale già erano entrati padri di famiglia e insospettabili professionisti, abbia coinvolto altri giovani indifesi.
di Vincenzo Persico