Continuano le indagini, gli arresti e gli interrogatori riguardanti l’attentato di Nizza del 14 Luglio. Indagando sul cellulare di Mohamed Bouhlel si è scoperto un sms inviato in cui chiedeva l’invio di armi, oltre a ricerche internet che denotano un recente interesse per il fondamentalismo islamico, con visualizzazioni di pagine islamiste e video di decapitazioni e altri gesti violenti perpetrati dall’Isis. Resta ancora incerta al momento una sua affiliazione ufficiale all’Isis, probabilmente potrebbe aver agito indipendentemente. In carcere al momento ci sono sei persone su cui si indaga per cercare di capire eventuali collegamenti con l’attentato, mentre è stata rilasciata la moglie di Bouhlel fermata il giorno dopo l’attentato e risultata estranea alla vicenda secondo gli investigatori. Attualmente in ospedale ci sono ancora 89 persone rimaste ferite dal camion dell’attentatore, 29 di questi sono ancora in rianimazione e tra loro c’è anche un bambino; potrebbe quindi tragicamente continuare a salire il numero delle vittime. Per ora gli italiani di cui si è accertato il decesso sono sei: due coniugi di Voghera, Gianna Muset e Alessandro D’Agostino, giunto a Nizza per festeggiare la pensione, il novantenne milanese Mario Casati, insieme alla sua compagna Maria Grazia Ascoli, una casalinga di nome Carla Gaveglio, 48enne madre di una ragazza rimasta ferita, e un giovane studente nato in Italia ma cresciuto in California, Nicolas Leslie, che era in Francia per un interscambio universitario. Alla cerimonia pubblica tenutasi sulla Promenade, alla presenza delle autorità francesi, hanno partecipato quindicimila persone.
di Marco Sigillo