Morì nel Giugno del 2014 la piccola Fortuna Loffredo, la bambina di 6 anni che perse la vita in una palazzina del Parco Verde a Caivano in circostanze alquanto sospette e che solo oggi, quasi due anni dopo, trovano finalmente una risposta. Gli inquirenti, nei momenti successivi l’omicidio, avevano già ipotizzato e seguito la pista della pedofilia ed è proprio questa strada che si è concretizzata dopo l’arresto di Raimondo Caputo, vicino di casa di Fortuna, accusato di aver gettato la piccola dal balcone dopo il suo rifiuto di subire un ennesimo abuso. A dare una svolta alle indagini è stato il prezioso contributo dei tre figli minorenni di Marianna Fabozzi, vicina di casa di Fortuna e compagna dello stesso Raimondo, che hanno rotto quel muro di omertà a differenza degli adulti che secondo il procuratore aggiunto di Napoli nord “ostacolavano le indagini”. Analoga sorte toccò al piccolo Antonio Giglio, figlio della stessa Fabozzi, che nell’Aprile 2013 perse la vita nello stesso modo di Fortuna alimentando così maggiori sospetti su un vero e proprio giro di pedofilia all’interno dello stabile, dove probabilmente tutti sapevano ma nessuno parlava. Finalmente giustizia sembra essere fatta e le parole della mamma di Fortuna, riportate dal Fatto Quotidiano, sono chiare: “Da una parte sono contenta perché ho avuto giustizia, dall’altro dico che quei due devono marcire in carcere perché hanno ammazzato mia figlia”.
di Vincenzo Persico