Circa 6 mesi di latitanza ed una nuova identità creata a Terni. Pasquale Sibillo, 24enne boss di Forcella, già considerato uno dei boss latitanti più pericolosi d’Italia. Lo scorso 7 novembre a Terni è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Napoli e dello Sco, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia napoletana. La cattura è scattata dopo che un poliziotto durante un controllo ha riconosciuto qualcosa di familiare: un tatuaggio raffigurante delle carte da gioco sull’avambraccio. Sibillo era a capo di un cartello di famiglie, eredi dei Giuliano, che a Forcella aveva ingaggiato una lotta contro il clan Mazzarella ed i suoi alleati, le famiglie Baldassarre e Del Prete. Era accusato di omicidio, tentato omicidio e associazione a delinquere di stampo mafioso. I fatti che lo hanno inserito in cima alla lista delle forze dell’ordine dei boss più pericolosi risalgono al 2 Luglio, quando fu ucciso il fratello Emanuele. Da quell’esecuzione ne scaturì un’ondata di violenza che portò all’uccisione di 3 uomini. Sibillo era fuggito quindi in Umbria e aveva cambiato generalità.
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