Morto per essere andato a fare la spesa. Morto per aver cercato di sventare una rapina. Morto per 300 euro. E’ la storia tragica di Anatoliy Korol, operaio ucraino di 37 anni ucciso a Castello di Cisterna l’altro ieri.
Poco prima dell’orario di cena, il 37enne si reca con la figlia di un anno e mezzo a fare la spesa presso un market della catena Piccolo, quando nota all’uscita due tipi loschi. Impossibile restare inosservati, i due malviventi erano vestiti con indumenti scuri e indossavano casco integrale e maschere carnevalesche. Istintivamente Anatoliy adagia la figlioletta nel carrello assieme alle buste ed entra cercando di bloccare uno dei due ladri. L’altro aggressore spara 5 colpi di pistola in direzione del 37enne ucraino, colpito anche da due coltellate. I due ladri scappano a bordo di uno scooter con un misero bottino di 300 euro, passando forse proprio davanti a quella stessa figlioletta che avevano appena reso orfana di padre.
Anatoliy viene prontamente soccorso ma non c’è nulla da fare, spira poco dopo lasciando una moglie e due figli di 14 e un anno e mezzo. Grande shock nella comunità di Cisterna ma non solo; molti, ad esempio, ricordano Anatoliy a volte anche a spasso per le vie di Nola. Sono partite sutbito ogni tipo di azione di solidarietà: il supermercato Piccolo ha comunicato di essere vicino economicamente ed affettivamente alla famiglia, sono state organizzate raccolte fondi e molti, De Luca su tutti, considerano già Anatoliy come un eroe e chissà che non possa anche arrivare una medaglia al valore.
Tutto questo però scompare al pensiero di un padre di famiglia che ha perso la vita cercando di salvare uno sconosciuto commerciante da un’aggressione illegale. Un istinto canaglia che lo ha portato fino alla morte, un istinto che molti etichettano con la frase “ma chi chi glielo ha fatto fare”, come se la normalità quella sera dovesse essere un’altra, Anatoliy probabilmente avrebbe dovuto andarsene e lasciare che la rapina procedesse normalmente. Il 37enne ucraino non ha agito così ed ha pagato con la vita, cercando di combattere quella mentalità sbagliata di girare la faccia e chiudere gli occhi. Quanti si sono riempiti la bocca sul pericolo dell’extracomunitario che ruba il lavoro agli italiani? Quanti italiani avrebbero fatto lo stesso? Anatoliy è un eroe? Probabilmente si, ma purtroppo gli eroi non tornano a casa. In quella casa una moglie ed un figlio stanno ancora aspettando di sedersi per cenare, fuori da quel supermercato una figlia aspetta ancora che il padre ritorni e la prenda in braccio. Anatoliy Korol era incensurato ed aveva regolare permesso di soggiorno. SciscianoNotizie riporta che i carabinieri di Castello di Cisterna sarebbero sulle tracce degli aggressori, i quali sarebbero della zona. Esaminando i video delle telecamere e riducendo la zona d’indagine ad un’area in particolare, i carabinieri potrebbero ben presto rendere giustizia al sacrificio di Anatoliy.
di Nello Cassese