Molti ricordano febbraio come il mese di Carnevale e di San Valentino, in realtà il 15 febbraio, il giorno appena dopo la festa degli innamorati, è una giornata molto importante. Il 15 febbraio di ogni anno, ormai da 20 anni, infatti si celebra la Giornata mondiale contro il cancro infantile. Si tratta di una giornata interamente dedicata, nelle intenzioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), “a informare e affrontare ogni anno le problematiche dei bambini e degli adolescenti con tumore, della popolazione dei lungo sopravviventi e delle loro famiglie”. In questa giornata si rinnova e si ricorda l’obiettivo finale e costante di dare vita a iniziative scientifiche e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, di sostegno e vicinanza ai bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie per cercare di “raggiungere almeno il 60% di sopravvivenza per tutti i bambini con diagnosi di cancro in tutto il mondo entro il 2030, con l’obiettivo di salvare la vita di un milione di bambini in più nel prossimo decennio”.
Secondo quanto riportato da SKY, nell’opinione degli esperi il cancro nei bambini e negli adolescenti resta una malattia curabile, ma ad oggi continua a essere la principale causa di morte nei pazienti pediatrici, dopo le malattie infettive. A livello mondiale ogni anno a più di 400.000 bambini e adolescenti sotto i 20 anni viene diagnosticato un cancro. Del totale, circa l’80% dei malati pediatrici vive proprio nei Paesi a basso reddito e l’80% di loro muore di cancro, perchè non avrà una diagnosi corretta né possibilità di cura. Secondo gli esperti, questo è il problema più grave perchè più di 100.000 malati ogni anno potrebbero guarire se anche a loro fosse garantita una tempestiva diagnosi e l’accesso alle cure al pari dei loro coetanei dei Paesi maggiormente sviluppati. Alla fine, annodando i fili, il dato è tragico: ogni 3 minuti nel mondo un bambino muore di cancro.
In Italia, invece, ogni anno oltre 900 adolescenti e 1500 bambini si ammalano di tumore e più di 44mila persone, ora vive e intorno ai 30 anni, hanno avuto un tumore in passato. C’è tanto ancora da fare, tuttavia si può vedere al futuro con un piccolo spiraglio di speranza: in Italia circa l’80% dei malati riesce a guarire grazie agli eccellenti livelli di cura e di guarigione per le leucemie e i linfomi raggiunti dalla Sanità.